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Oggetto:

Antropologia delle religioni - M-DEA/01

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Anno accademico 2009/2010

Codice dell'attività didattica
SCF0159
Docente
Enrico Comba (Titolare del corso)
Corso di studi
laurea magistrale in Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi [LM-50]
Anno
1° anno 2° anno
Periodo didattico
Secondo semestre
Tipologia
Di base
Crediti/Valenza
6
SSD dell'attività didattica
M-DEA/01 - discipline demoetnoantropologiche
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Sommario insegnamento

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Obiettivi formativi

Il corso si propone di presentare una panoramica delle attuali prospettive di indagine sull’antropologia delle religioni, oltre che di proporre alcune riflessioni metodologiche sul ruolo che lo studio delle religioni, in particolare delle religioni dei popoli nativi, può svolgere nel comprendere meglio la nostra posizione di uomini contemporanei. Le religioni cosiddette “primitive” hanno svolto un ruolo importante nelle teorie sull’evoluzione e il progresso sociale e culturale elaborate a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Secondo questa prospettiva, la religione costituiva uno stadio importante dello sviluppo culturale dell’umanità, ma che doveva essere superato, soppiantato dal pensiero logico, razionale, scientifico. Fino ad anni recenti, alcune prospettive teoriche ampiamente diffuse vedevano come prossima ed inevitabile la scomparsa delle religioni, in particolare delle piccole religioni dei popoli nativi, così come si profetizzava l’estinzione e la scomparsa delle stesse culture native, travolte e inglobate dalla modernità. Come molte altre profezie in auge nelle scienze sociali, nessuna delle due si è realizzata. Piuttosto, nonostante i complessi e travolgenti fenomeni di globalizzazione e trasformazione socio-economica, le esigenze di differenziazione, di autonomia, di contrapposizione si sono moltiplicate nel mondo contemporaneo, richiamando l’attenzione e l’indagine critica sulle varie forme di espressione, di pratica e di professione religiosa che percorrono il mondo contemporaneo.

Competenze attese
Gli studenti dovranno acquisire un certa competenza sulla variabilità culturale dei fenomeni religiosi e sui processi di mediazione nel campo delle relazioni interreligiose. Dovranno poi essere in grado di utilizzare le competenze acquisite per interpretare adeguatamente i fenomeni riguardanti i beni culturali di origine o d’interesse religioso, nonché acquisire una capacità di lettura critica e una competenza teorica nell’ambito delle materie religiose.

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Risultati dell'apprendimento attesi

Modalità: orale. Lo studente deve presentare al docente una relazione scritta sul testo a scelta della seconda parte del programma, che sarà discussa in sede di esame. La verifica sarà effettuata sulle tematiche affrontate durante il corso e discusse sulla base dei testi scelti tra quelli in programma.
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Programma

 

Titolo del corso:

 

Il pensiero mitico nell’America indigena: il lascito di Lévi-Strauss. 

Programma d’esame: 
Un testo a scelta tra:
E. COMBA – Antropologia delle religioni, Roma-Bari, Laterza, 2008;
A.CIATTINI – Antropologia delle Religioni, Carocci, Roma 1998;

Un testo a scelta tra i seguenti:
J.RIES (a cura) – Trattato di Antropologia del Sacro. Vol. 7: Culture e religioni degli Indiani d’America, Milano, Jaca Book 2000.
C.LEVI-STRAUSS – Il crudo e il cotto, Milano, Il Saggiatore, 1966 (e succ. ed.)
C.LEVI-STRAUSS – L’origine delle buone maniere a tavola, Milano, Il Saggiatore, 1970 (e succ. ed.)
L. HYDE – Il briccone fa il mondo, Torino, Bollati Boringhieri, 2001
P.RADIN, K.KERENYI, C.G.JUNG – Il briccone divino, Milano, SE, 2006
G.S. KIRK – Il mito, Napoli, Liguori, 1980
F.GIORDANO-E.COMBA (a cura) – Indian Stories Indian Histories. Torino, Otto 2004.

 

Ulteriori indicazioni su volumi attinenti il corso verranno comunicate nel corso delle lezioni.

Gli studenti potranno inoltre concordare la lettura di testi alternativi con il docente.

Testi consigliati e bibliografia



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Note

Il corso può essere seguito anche dagli studenti della laurea magistrale in Antropologia culturale e etnologia (Fac. di Lettere).
Gli studenti che non intendono effettuare il passaggio al nuovo ordinamento possono portare il programma dello scorso anno accademico oppure concordare un programma con il docente.
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Ultimo aggiornamento: 08/04/2014 10:14

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